Lazzaro

La piazza, l’edicola coi tabacchi dello Zoja, il campanile che rintocca. La strada è quasi vuota, Cobalto zigzaga come una palla fra le sponde del biliardo; vede il prete; anche lui lo vede e fa per sfuggirgli, la sottana che sobbalza frettolosa a ogni gradino. Cobalto lo chiama. Il prete è incerto se far finta di […]

La donna cavallo

  Dove Elio è un uomo dai capelli precocemente imbiancati, perenne assistente universitario; taluni – generalmente donne – lo ricordano per un romanzetto di quando era poco più di uno studente, scritto in un periodo di alto consumo di hascisc e vita disordinata. A quel tempo dormiva sul pavimento di Donatella, a Testaccio; quando aveva […]

S-Consolazione

Prima le parole erano tante, si affollavano e non riuscivamo nemmeno a ricordarle tutte: ci raccontavamo più volte le stesse cose in modi sempre nuovi e ci dicevamo: stai un po’ zitto, lasciami pensare. Usavamo espressioni come: ti do la mia parola, oppure: tu che ne dici? Ora il verbo dire non ha più senso. […]

Increato

Il mondo era ancora increato: rosa, col tronco che si sbozzava contro il fianco della madre, fino a che l’albero, che era stato piegato sotto il nostro peso, tornava con le cime verso il cielo e il terreno tremava. C’era odore di terra asciutta, quella che entra nelle rughe e si annida negli angoli degli […]

Tralicci e covoni

L’abito latteo è pesante e immobile come il panneggio di un bassorilievo greco: il mikado è un tessuto splendido ma adatto a donne fredde, quasi congelate; la sposa invece suda e un boccolo di capelli artificiali le si è disfatto davanti all’orecchio. Qualcuno strombazza – cerchi concentrici che tentano di increspare il mikado –, per […]

Colombe

Le colombelle camminano in fila indiana, cantano e tengono le mani nelle tasche dei giacconi, i loro stivaletti fanno sciuac sciuac. Una è scivolata, affonda con tutto il fianco nella neve e ha qualche problema a tirarsi su. Non è giovane né vecchia, non toglie le mani dalle tasche e aspetta che le altre la […]

La mamma è morta, chi si occuperà di noi?

Dieci giorni dopo il funerale programmarono un picnic sul Monte Grappa perché alcuni anni prima erano saliti al Sacrario tutti assieme. La gita sarebbe stata distensiva e insieme vagamente nostalgica. L’idea del pranzo all’aperto aveva stimolato la fantasia di tutta la famiglia; Giacomo sollevò con due dita una confezione di gocce di cioccolato: “Dobbiamo dotare […]