Inchiesta giornalistica Noi, Lazzaro, lo facciamo saltare!

Noi, Lazzaro, lo facciamo saltare!

“A nome di tutti i concorrenti,
prometto che prenderemo parte a questi Giochi Olimpici rispettando e osservando le regole che li governano,
impegnandoci nel vero spirito della sportività, per uno sport senza doping e senza droghe,
per la gloria dello sport e l’onore delle nostre squadre.”
(Giuramento olimpico dell’atleta)

Hernando Bujo, aerotassista, all’aeroporto El Dorado di Bogotà
State già riprendendo? Cavoli! Li odio questi microfoni unidirezionali. (guarda nello specchietto retrovisore, si pettina i capelli). Ho sentito parlare di voi, le sorelle Lebedev. Con quell’inchiesta avete fatto incazzare parecchi capoccioni della Bayerm. Salve Anna, Lucilla… e il cameraman chi sarebbe? Piacere Grigory, sono Hernando. Tutto in famiglia eh! Ecco i vostri documenti approvati dall’ente per il turismo.
Questi sono i microchip (impianta i chip ipodermici all’intera troupe). Mi raccomando, non danneggiateli. Prendetevene cura come fossero i vostri figli perché non voglio dovervi venire a cercare in quelle fogne a cielo aperto che chiamano carceri. Io comunque devo solo scarrozzarvi da una parte all’altra della città e riportarvi in albergo. Lo dico a chiunque dovesse vedere il filmato (sghignazza).
Che fai? No, no, no. Non si aprono i finestrini, non si mettono fuori mani, teste o aggeggi vari. Ci sono i cecchini e io ho appena rivestito i sedili di sintopelle.
Le olimpiadi? Forza Colombia! (suona il clacson)

Carmelo Gutierrez, rappresentante del comitato studentesco “L’Ereditarietà alla Natura” (EaN), in un’aula dell’Universidad Nacional de Colombia
Io non sono uno di quelli che dice che c’è una cospirazione. Non hanno neanche bisogno di nascondersi dietro al patriottismo. Basta farsi un giro sulla TV pubblica, a partire dal telegiornale del mattino, per capire di cosa parlo. Quattordici mesi fa “Rebirth” era un comune termine inglese qui in Colombia. Ora questo “termine” ha le mani in pasta all’interno della sanità pubblica ed è uno dei principali finanziatori per la rielezione del nostro amato Generale. Il governo, con la scusa dell’organizzazione delle Olimpiadi, ha spostato la data da tre mesi prima a tre mesi dopo il maggior evento internazionale che Bogotà abbia mai ospitato da 50 anni a questa parte. Perché spostare la data delle elezioni? Gli imperatori romani usavano il Colosseo per distrarre il popolo da guerre e carestie estenuanti o per farsi amare maggiormente e mettere in scacco il Senato. Sono passati più di 3000 anni ma i motivi restano sempre gli stessi.
Mica mi hanno pubblicato sulla rivista “Science” (ride). Non siamo un comitato scientifico, ma vi posso dare due nomi che apriranno uno squarcio su questa merda che fanno passare per meraviglia. (si scrive sulla mano con un pennarello: Mateo Hijeta e Demetrio Ghisi). Il primo è un mio amico, il secondo… sto zitto per evitare denunce ma so per certo che è a capo di un laboratorio batteriologico in un posto sperduto. Mateo sarà facile trovarlo, è a 10 minuti di volo da qui; per l’esimio Ghisi invece avrete bisogno del teletrasporto. La cosa buffa è che questo collegamento sono riuscito a farlo grazie a una rivista scandalistica. (mostra un rotocalco rosa con una foto del dottor Ghisi e una donna in costume da bagno su una spiaggia tropicale) date un’occhiata al nome da nubile della mogliettina. Io alle coincidenze non ci credo, e voi?
La spacciano per una cura innovativa. Se il mio medico mi prescrive un’aspirina per il mal di testa, poi non pretende che mi metta a pulirgli lo studio per essergli riconoscente.
Avevamo bisogno di voi, questo schifo deve essere divulgato oltre i confini nazionali.

Voce di Mateo Hijeta atleta olimpionico, dal cellulare di Anna Lebedev
Chi le ha dato il mio numero?
(inquadratura di Anna che parla senza audio)
Gutierrez vi ha detto cosa mi hanno fatto? No, non al telefono. Incontriamoci dal vivo.

Telegiornale GloboNews del 04/06/2048
Oggi gli incrociatori della flotta colombiana al largo dell’Oceano Pacifico, su ordine del Ministro della Difesa, hanno creato un passaggio sicuro e scortato una piccola nave cargo francese. Al suo interno sono presenti gli ultimi ritrovati in campo biomedico per la cura di malattie degenerative come la SLA, il Parkinson e l’Alzheimer.
Pertanto, dopo due anni dal trattato di autarchia, viene interrotto l’isolamento della Colombia.

Sanchez Ivaeda, paziente all’ospedale di San José, cinque giorni prima dell’intervento
Davanti a due belle donne come voi in passato mi sarei vergognato a mostrami mezzo nudo. Non posso alzarmi dal lettino ma potete prendere le cartelle mediche e il referto dell’ospedale, sono nella cartellina attaccata alla porta. (telecamera scorre su cartella clinica datata 23/04/2047). Se esce fuori qualcosa di nuovo, non ditemelo. (risata nervosa)
Già, brutta faccenda. Ho 28 anni e mi hanno diagnosticato una forma aggressiva di Parkinson. Per tirarmi su di morale mi hanno parlato di un certo attore della TV del secolo scorso con la mia stessa malattia: ha avuto una vita dignitosa nonostante mancasse una cura. Dico io, vi sembro un divo di Hollywood? Faccio l’idraulico, come cazzo le avrei pagate le medicine? Poi sono arrivati dei tizi di FUTURE e mi hanno detto “Vuoi avere indietro la tua vita e diventare più famoso di Michael J. Fox?” Ho firmato senza pensarci.
(L’occhiodrone vola e inquadra dall’alto Sanchez e l’intervistatrice Anna Lebedev) Cosa mi aspetto? Un miracolo.

Dottor Fazal, genetista del “Progetto FUTURE”, dall’ambasciata Turca a Bogotà
Da quando L’OMS è stata soppiantata dalle Organizzazioni Nazionali della Sanità, si è riusciti, grazie a fondi privati, a decuplicare nell’arco di tre anni i campi di ricerca e sviluppo di cure per le malattie degenerative. La scoperta di R.E.P.L.C.A sarebbe ancora a uno stadio irrealizzabile senza la “Progetto FUTURE enterprises”.
Ovviamente la sperimentazione clinica ha superato con successo la fase 3 e abbiamo ottenuto tutti i permessi necessari per la somministrazione su pazienti volontari.
Rischi? Sono enunciati e ben visibili nei contratti stipulati con i pazienti. Di questi aspetti però dovete parlarne con il responsabile del progetto, gli accordi per l’intervista erano altri.
In che modo agisce R.E.P.L.C.A? Intanto cominciamo col dire cos’è: R.E.P.L.C.A è l’acronimo di “Ribonucleic Exogenous Polymerase Lymp-node Cerebellum Acetylcholine”. Sì, è un nome quantomai complesso, ma non è una novità, gli acronimi sono all’ordine del giorno fra gli scienziati. (accende un proiettore che mostra legami di sostanze chimiche e disegni in 3D di una sezione di una testa umana con vasi afferenti ed efferenti) Il passaggio di informazioni è di vitale importanza per il funzionamento di un organismo. A livello genetico il traduttore universale è l’RNA: per dirla con parole semplici, non è altro che il frutto della trascrizione di un filamento di DNA. Avendo una struttura chimica meno complessa, siamo riusciti a instillare all’interno della molecola polimerica, il nostro agente dormiente: R.E.P.L.C.A (porta le mani al panciotto) Grazie alle nostre scoperte nel campo dell’eugenetica, R.E.P.L.C.A agisce su tre fronti contemporaneamente: i linfonodi del collo, i nuclei grigi centrali e il cervelletto. (si illuminano sul proiettore di 3 colori diversi le parti appena nominate dal dottor Fazel) Sia i nuclei grigi centrali che il cervelletto sono implicati nel controllo motorio dell’organismo. Noi andiamo a “convincerli” che certi movimenti sono stati già appresi dal cervello. Affinché ciò abbia luogo agiamo prima sui linfonodi, convincendoli che R.E.P.L.C.A è amica dell’organismo. È un inganno a fin di bene (ride) poi agiamo sull’acetilcolina per trasmettere e confermare le nozioni precedentemente inculcate come veritiere. (si siede) La cosa stupefacente è l’aver indotto l’organismo a riconoscere come proprio un agente esterno e renderlo poi parte del processo mitocondriale. È come se a una donna sterile venisse affidato un neonato e lei, non solo si convincesse di essere sua madre, ma persino di averlo partorito.
Gli incidenti di percorso per un processo così complesso sono all’ordine del giorno. Si sono riscontrate prevalentemente discinesie con contrazioni involontarie di muscoli e spasmi. Signorine, stiamo parlando di far tornare a camminare uno storpio o far cessare tremori, direi che questi effetti secondari sono inezie.
Il Dottor Ghisi non è un membro del mio staff e non lo conosco.

Dottoressa Nemié, neurologa, videochiamata via Skype dalla Francia
Il processo neuro-attivo è di una vastità unica e affascinante, ma se dovessi spiegare a un’aula di liceali cosa avviene a livello nanometrico nel cervello di un paziente a cui è stato somministrato il neurogene R.E.P.L.C.A porterei ad esempio il mio bisnonno: è stato un ciclista professionista e ha vinto il torneo delle Fiandre nel 2028. Per essere pronto all’evento, si allenava 5 ore al giorno – se comprendiamo la ginnastica defaticante. Tuttavia prima di essere un atleta è stato uno dei tanti bambini che ruzzolavano sull’asfalto quando dalle loro bici venivano tolte le due piccole ruote di supporto laterali. E questi capitomboli sarebbero continuati fino a quando il sistema nervoso centrale, grazie alle reiterate prove, avesse assimilato lo “stare in equilibrio sulla bici” da movimento volontario a movimento automatico.
R.E.P.L.C.A riduce il lasso di tempo che normalmente occorre all’organismo per interiorizzare un movimento automatico da un movimento volontario.
In che modo? Replicando costantemente quei dati movimenti nei processi sinaptici, quando l’attività cerebrale del paziente ha una curva di rilassamento, come nel sonno, ad esempio.
Quanto può velocizzarla? Non saprei, centinaia, migliaia, milioni di volte? La velocità di trasmissione neurosinaptica è pari a 100 m/s. E non deve percorrere metri per arrivare a destinazione.
I pericoli? Riprendendo l’esempio del mio bisnonno, lui poteva permettersi molti errori, ma cosa accadrebbe se venisse replicato per miliardi di volte un movimento di bilanciamento sul sellino con un’imperfezione? Inoltre R.E.P.L.C.A non mi fornirebbe il fiato necessario a compiere una gara estenuante, quindi, se facessi una gara ipotetica con il mio bisnonno, probabilmente collasserei.
Quindi sì, sport o azioni rapide e precise sono il terreno fertile in cui R.E.P.L.C.A può attecchire senza controindicazioni.
(inquadratura di Anna che parla senza audio)
Sì certo, sarà usato per la cura delle malattie degenerative e gli spasmi mioclonici, per che altro sennò?
Mi spiace non ho avuto il piacere di conoscere il dottor Demetrio Ghisi. In che ambito avete detto si è specializzato?

Voce della segretaria del generale Alaveda, dal telefono della camera dell’albergo Atton
(sfondo nero, Counter rosso in sovrimpressione: 01) Siamo spiacenti, né il Presidente Alaveda né un membro del suo staff sono al momento disponibile per un incontro. Potete venire a compilare il modulo di richiesta per assistere alla conferenza stampa alla sede principale del partito “Todos para el pueblo”.
Sì, è fra tre mesi. Mi spiace non posso fare di più. Buona giornata.

Sanchez Ivaeda, quattro giorni prima dell’intervento all’ospedale di San José
Vi stavo aspettando. (volto preoccupato) Ma queste interviste sono legali?
No. Non sto ritirando il consenso all’intervista. Chiedo solo se possiamo parlare di altre persone.
Un accordo di non divulgazione? (si morde il labbro) Perché non provate a mettervi nei miei panni? Ieri, subito dopo che ve ne siete andate, è passato il signor Ramirez. Ha fatto delle domande su di voi. Penso dobbiate parlare con lui, io voglio tutti sereni e tranquilli prima del mio intervento. (nasconde sotto il lenzuolo l’arto scosso da tremori)

Domanda posta agli ospiti dell’albergo Atton: Lei sa di cosa si occupa la Rebirth S.A.?
(uomo): Lo siento, no hablo inglés.
(ragazza): Mmmh… trattamenti per il corpo?
(straniero): Vi ho riconosciute! Siete quelle dello scandalo sulle mazzette all’ONS. Che ci fate qui? Mi devo preoccupare? (scoppia a ridere)
(giovane coppia): Boh! No, mi spiace.
(donna anziana): Lasciatemi passare, maleducate.

Voce della segretaria del generale Alaveda, dal telefono della camera dell’albergo Atton
(sfondo nero, Counter Rosso in sovrimpressione: 03) Siamo spiacenti, il Presidente Alaveda è impossibilitato… (telefonata non riportata per intero)

Louis Samyl, broker di borsa, durante la pausa pranzo in una paninoteca
La Rebirth S.A. è un astro nascente del mercato azionario. (mangia un tacos) L’azionista di maggioranza è una nobildonna francese, una certa Madame Fauchiny.
La cosa interessante è che se l’è studiata bene la faccenda. Per tastare il terreno ha mandato avanti i suoi bei cavalli di Troia prima di mostrarsi all’alta finanza. Poi viene fuori che più che cavalli erano figli di… (ride) ed era la disinibita mammina che teneva le redini, o meglio, li teneva per le palle. Questa mossa ha avuto un effetto dirompente sui mercati. Per una settimana il titolo è stato sospeso per eccesso di rialzo e la stessa cosa è successa per le sue due società “satellite”. Il valore di un’azione della Rebirth ha avuto un incremento del 75% dal suo ingresso in borsa.
Quali sono i cavalli-figli di Troia? Il “Progetto FUTURE” e “MIMO mobility.” I greci ne costruirono solo uno, però qui di coglioni da fregare ce ne sono tanti.
No, non sono delle controllate ma sono consociate de facto senza vincoli legali. Se esaminaste i tre consigli d’amministrazione ci trovereste più consanguinei che in una famiglia nobiliare russa dell’800.
Com’è possibile? (fa spallucce) È tutto legale. L’incesto finanziario è consentito. E questo è niente. Girano voci, (si avvicina all’obiettivo) girano voci che un azionista di minoranza, tale Antoine Samuel Dreifus, non sia una persona ma il cane della famiglia Fauchiny.

(Inquadratura dell’occhiodrone dall’alto di una tenuta estiva a Medelin con inferriate elettrificate e sicurezza privata armata. In lontananza si vede arrivare un Pointer. Zoom dell’occhiodrone sul cane. Zoom sul collare. Incisione sopra di esso: Antoine Samuel Dreifus)

Pazzesco vero? Magie della borsa! (beve energy drink)

Voce della segretaria del generale Alaveda, dal cellulare di Anna Lebedev
(sfondo nero, Counter Rosso in sovrimpressione: 07) Siamo spiacenti, il Presidente Alaveda è fuori sede, se vuole può… (telefonata non riportata per intero)

Don Pedro Ramirez, amministratore delegato “Progetto FUTURE” dai suoi uffici nel grattacielo di Torre Colpatria
Vi aspettavamo il mese prossimo ma avete fatto bene ad anticipare il viaggio. Potrete seguire la rivoluzione che altri, prima di noi, hanno solo sognato.
No, (tossisce) non parlavo delle FARC. La nostra è una rivoluzione gentile che ha come primo obiettivo la tutela di cittadini che, in maniera troppo semplicistica, vengono etichettati come portatori di handicap, come se avessero scelto di portarsi dietro la loro deficienza.
No, intendo nel significato etimologico del termine. Deficere, ovvero mancare.
Come posso aiutarvi? Oh (sorride scuotendo la testa) mi spiace, nessuna anticipazione, sarete testimoni non ambasciatrici dell’evento. Posso però mettervi in contatto con la sezione marketing che sarà in grado di illustrarvi il nostro messaggio al mondo. (passa una scheda digitale oltre l’obiettivo)
Sì, confermo che abbiamo spostato qui, in Colombia, la nostra sede legale. Se l’hanno fatto anche la MIMO mobility e la Rebirth S.A? Per ciò che concerne la prima posso confermarvelo, mentre sulla Rebirth non saprei rispondervi. In Lussemburgo dite? Siete molto preparate, dovrei assumervi come segretarie. (ghigna)
Ho notato che avete in dotazione un occhiodrone. Le vostre inchieste spopolano sulla rete. Internet… il nuovo oppio dei popoli, la discarica definitiva per spazzatura senza possibilità di riciclo.
Certo, scusate. Rispondo alle vostre domande: non conosciamo né la “Morbius” né Demetrio Ghisi. I nostri pazienti hanno firmato un contratto regolare approvato dalle normative vigenti sulla sperimentazione clinica, sia per quanto riguarda l’ONS sia per quanto riguarda la legislatura vigente dello Stato colombiano. Non potrete assistere all’intervento del signor Ivaeda. Per il resto è un uomo adulto e vaccinato. Vi daremo dei lasciapassare per gli impianti della MIMO affinché vi mostrino il ciclo produttivo delle macchine riabilitative. Certo, ho detto macchine riabilitative. Suvvia, pensavate forse che avremmo usato dei fisioterapisti?
C’è altro? La Rebirth S.A è un’azienda solida nel campo dell’eugenetica. (si accende uno schermo tridimensionale alle sue spalle e appare un volto di donna) Ora, se volete scusarmi, debbo salutarvi. Ma se volete fare una caccia alle streghe o un’altra battuta infelice, perché non paragonate le loro scoperte all’Aktion T4 nazista? Sono certo che i vostri fan apprezzerebbero.

Voce di Mateo Hijeta, atleta olimpionico, dal citofono della sua abitazione
(numero civico censurato) Se volete l’intervista dovrete procuravi uno di quei vaccini giornalieri per il morbillo. Sì, a quanto pare sono infetto. (singhiozza e chiude il citofono)

Casimiro Proda, responsabile marketing della campagna pubblicitaria su R.E.P.L.C.A, in sala di montaggio
Bogotà è una città dal sapore antico. Saranno pure arrivate le aeromobili e le interstatali a 50 metri dal suolo, ma il contatto con l’asfalto sgretolato è una necessità ancora troppo radicata nei popoli sudamericani. Per questo useremo anche dei dépliant in voga nel XXI secolo (mostra una brochure rettangolare con all’interno l’immagine di un anziano che si slancia da una sedia a rotelle e supera un ostacolo d’atletica. Sotto la scritta: “Noi, Lazzaro, lo facciamo saltare!”)
L’ordine in cui avviene il processo mutageno non è questo, ma abbiamo avuto la brillante idea di rimescolare le lettere dell’acronimo e rendere il nome più accattivante. E poi, in fondo, è proprio ciò che fa. Replica.
Troppo provocatoria? Le persone non badano alla morale quando la sostanza delle loro vite viene stravolta in positivo. Stiamo assistendo a una rivoluzione in campo biomedico. R.E.P.L.C.A farà impallidire la scoperta della ciclosporina nel 1970. Con R.E.P.L.C.A non abbiamo bisogno di terapie anti-rigetto, il cervello resta del paziente, solo più forte e giovane. (sorride compiaciuto e ammira i monitor con le pubblicità)
Sa, non l’avevo riconosciuta all’inizio. Manda sempre sua sorella a sorridere nello schermo eh! Pure lei sa cosa ci vuole per attirare il pubblico. (fa l’occhiolino)

Sanchez Ivaeda, giorno prima dell’intervento all’ospedale di San José
Mio nonno è stato un guerrigliero delle FARC. Non ne vado fiero, ma con me è sempre stato amorevole pure quando suo figlio – mio padre – ci ha lasciati per tentare la fortuna in Africa. Una volta mi ha detto: “Questa nazione è dura d’orecchi e se vuoi qualcosa devi andartela a prendere. Scegli tu quale arma usare, l’importante è che sia sempre carica.” Io la mia arma l’ho persa e la rivoglio.
Se ho paura? Ne avete altre di domande così idiote? (piange e allontana la telecamera) Qui da noi abbiamo un detto: “A burro regalado no se le mira el diente.” Andatevelo a far tradurre e lasciatemi solo.

Voce della segretaria del generale Alaveda, dal telefono della camera dell’albergo Atton
(sfondo nero, Counter Rosso in sovrimpressione: 12) Siamo spiacenti, il Presidente Alaveda… (telefonata non riportata per intero)

Manuela Ortega, giornalista civile di ambito sportivo, dalla redazione “El Tiempo”
Non c’erano i soldi.
(agita una sigaretta elettronica tra le dita) L’ammodernamento degli stadi, il rifacimento stradale, la soppressione degli homeless da parte delle squadre di ripulitura dell’esercito e la messa in sicurezza delle case pericolanti dopo il terremoto del 2030 avrebbero richiesto non meno di 100 miliardi di yuan.
Sicuramente una fetta della torta spetta al Paese ospitante, ma è un po’ troppo sottile e di sicuro è senza ciliegina. Il CIO, a metà degli anni 2000, ha capito che i maggiori profitti si ottenevano dalla trasmissione e non dall’evento in loco. Così ha ridistribuito le percentuali e ora a esso spettano i diritti televisivi e, agli Stati ospitanti, i ricavi dai biglietti venduti negli stadi che ospitano l’evento. Ma i prezzi dei biglietti sono esorbitanti e la popolazione non può permetterseli. È come l’ouroboros che tenta di mangiarsi la coda e muore di stenti: per invogliare gli stranieri a riempire gli stadi, gli stadi devono già essere pieni di colombiani, così si regalano tagliandi e i paventati guadagni vanno in fumo. Senza contare che un telespettatore medio preferisce restarsene a casa e provare ciò che sente un atleta, i suoi battiti accelerati, l’aumento di adrenalina tramite l’interfaccia della realtà virtuale.
E così il generale Alaveda si troverà con una voragine che fagociterà le leggi finanziarie dei prossimi tre anni. Non vorrei essere nei suoi panni. Se dovesse essere rieletto potrebbe rischiare la corte marziale, se le mie supposizioni si rivelassero fondate.
Certo che al CIO lo sapevano. Pensate che abbiano inviato i loro delegati a Bogotà solo per fargli assaggiare la Bandeja Paisa? Nonostante tutto hanno dato il loro assenso alla candidatura della Colombia come nazione ospitante dei giochi.
Ferma, ferma colleghe. Nessuna domanda fuori dall’ambito sportivo (si batte una mano sulla spalla) qui non spunteranno mai dei galloni dell’esercito. Sono una civile. Non mettetemi nei guai.

Mateo Hijeta, atleta olimpionico, dal salotto di casa sua
Avete immunizzato anche il vostro cameraman?
Ok, (si asciuga le mani sui pantaloni) sono pronto.
Mi chiamo Mateo Hijeta, ho 25 anni. Sono un tiratore olimpionico specializzato nella carabina a 50 metri e sono stato convocato dalla CAAF – Colombian Association of Athletics Federations – quattro anni fa per onorare e gratificare la mia patria, assieme ad altre centinaia di atleti, alle olimpiadi che si disputeranno fra qualche mese qui, in Colombia. Mi sono sempre allenato con regolarità e nelle gare nazionali ho battuto il mio record personale arrivando a staccare 2,32 metri. Ho superato i test antidoping a sorpresa, raddoppiati, tra l’altro, per fare bella figura agli occhi del mondo. Non bevevo e avevo la certificazione ospedaliera aggiornata settimanalmente. Ho avuto rapporti sessuali esclusivamente con la ragazza assegnatami dal CIO. No, su questo non posso barare. (mostra il microchip sottocutaneo)
Credevo di essere irreprensibile, tutto casa e allenamento, poi però ho ricevuto una raccomandata celere. (si copre gli occhi, respira profondamente)
Estromesso. Estromesso dalle olimpiadi per malattia. Morbillo. È assurdo cazzo! Io ce l’ho anche avuto il morbillo; mi sono fatto bucare e iniettare ogni sorta di antigene o porcheria e ora mi vengono a dire che sono infetto?
Il mio primato personale? Certo che era buono! Avevo ottime possibilità di avvicinarmi al podio e poi chissà.
Non capisco a cosa possa servirvi. Ho rifatto le controanalisi ed è risultata una forma latente dell’infezione, però se ci tenete vi darò un campione per farlo analizzare.

(Schermo si divide in 8 riquadri. All’interno di ognuno è presente un atleta estromesso dalla nazionale colombiana, professionisti in varie specialità, di ambo i sessi, che si fanno prelevare un campione da analizzare. Sotto ogni riquadro è riportato il cognome e la specialità dell’atleta)

Altri colleghi sono stati estromessi? Ma com’è possibile?

Sanchez Ivaeda, tre giorni dopo l’intervento, camera di degenza al Central Military Hospital
La cosa peggiore è il caldo. Con tutte queste bende a fasciarmi la testa sto facendo la sauna. Ma sento anche un calore diverso, dietro la mia testa.
L’intervento è riuscito alla perfezione, a quanto pare. Fra una decina di giorni posso tornare a sgranchirmi le gambe (sorride)
No, non so perché mi hanno portato in una struttura militare.
R.E.P.L.C.A.? Loro mi hanno salvato. Si stanno prendendo cura di me e della mia riabilitazione. (guarda fuori la finestra) Sapete, mi sento importante. Per la prima volta in vita mia potrò contribuire al progresso dell’umanità. Beh non solo io ovviamente, anche i tecnici e gli esoscheletri terapeutici.
(L’occhiodrone esce dalla finestra e sorvola l’ospedale fino ai parcheggi. Inquadra SUV aziendali e una clinica mobile con targa dell’ambasciata francese)

Telegiornale GloboNews del 17/06/2048
Ventidue atleti del gruppo olimpico hanno contratto una grave forma virale e sono stati estromessi dalla competizione, a poco più di due mesi dai giochi.
Ecco le dichiarazioni della Ministra della Salute Fisica, Lara Carpon: “Alcuni atleti sconsiderati hanno trasgredito le misure di sicurezza base e abbiamo dovuto, per la salvaguardia degli altri atleti, colombiani e non, estrometterli dal gruppo olimpico e ad annullargli la cittadinanza. Vorrei sottolineare che ventidue apolidi non possono infangare i nomi di centinaia di professionisti che si sono impegnati e tuttora s’impegnano per issare in alto la bandiera colombiana.”
(Viene inquadrata la giornalista con alle spalle lo stadio “Roberto Melendez”) È stata adoperata la procedura d’urgenza per la loro sostituzione e, sempre da quanto ci ha riferito la Ministra a telecamere spente, il CIO si adopererà perché queste Olimpiadi restino una festa dei popoli.

Anna e Lucilla Lebedev, al laboratorio clinico Pegasus
(Ripresa fissa sull’esterno della struttura. Entrano le due sorelle con un contenitore refrigerante. Timer scorre velocemente. Si ferma a 23 minuti, quando le sorelle escono. A mani vuote. In sottofondo la canzone “Gimme some Truth” – John Lennon)

Sanchez Ivaeda, sala attrezzi, al Central Military Hospital
L’ho saputo oggi. (mima con le braccia il puntamento con un fucile) A quanto pare sarò uno degli atleti olimpici, vi rendete conto? Ad aprile gli unici a conoscermi erano i miei parenti e i tizi con i cessi intasati, ora finirò in mondovisione… (mima con le braccia il puntamento con un fucile. Si guarda attorno, spaesato)
L’ho saputo oggi. A quanto pare farò parte del team olimpico, c’avreste mai creduto?
(inquadratura di Anna che parla senza audio)
Sono solo emozionato e vi stavo spiegando, certo che mi ricordo cosa vi sto dicendo! Non sono mica stupido! (sorride) Lo sapevo, io lo sapevo. Come mio nonno, sarò un fuciliere, ma non sarò braccato e assassinato, no, a me daranno la corona d’alloro, l’ho oggi saputo… (corpo scosso da tremori evidenti. Giornaliste vengono scortate fuori dalla stanza da personale dell’esercito. L’occhiodrone riprende Sanchez Ivaeda che ha le convulsioni)

Voce della segretaria del generale Alaveda, dall’aerotaxy
(sfondo nero, Counter Rosso in sovrimpressione: 18) Siamo spiacenti… (telefonata non riportata per intero)

Studio legale “GRUPO ICEDA e associati”, video-diffida legale fatta pervenire alle sorelle Lebedev
(Velocizzazione del filmato con avvocati che parlano. Pausa su lista di nomi dei loro assistiti non avvicinabili secondo la legge sulla calunnia preventiva del 2033. Striscia del giornale “El Tiempo” con i nomi dei nuovi ventidue atleti colombiani, tra cui Sanchez Ivaeda. Totale corrispondenza dei nomi)

Carmelo Gutierrez, rappresentante studentesco EaN, nei corridoi dell’Universidad Nacional de Colombia
Dovrete aspettare mesi per il risultato delle analisi mentre noi dobbiamo respirare la puzza d’imbroglio mischiata ai gas venefici delle sotto-elevate di Bogotà. Nah, parlo proprio del tanfo che ammorba e sostiene lo scheletro della nostra società.
Vi siete fatte un giro fra i circoli privati? La gente già li chiama i ventidue bandidos. Che schifo. Per stare in pace con la propria coscienza crederebbe a qualunque puttanata gli venga propinata, l’importante è che a farlo sia una giornalista rifatta che stringe fra le mani un microfono, neanche fosse il cazzo ritto del suo dirigente.
R.E.P.L.C.A? Sono un linguista, di vetrini non capisco nulla! Altrimenti perché vi avrei subissato di mail? Non ci stavo provando con voi, almeno non ancora. (sghignazza)

Serata del 26 giugno, Lucilla Lebedev, all’interno della propria stanza all’Atton
(Camera a soqquadro, vestiti e oggetti personali sparsi alla rinfusa)
(voce di Lucilla fuoricampo) Oddio! Hanno distrutto il drone! Io chiamo la polizia. Anna avvisa il direttore dell’albergo. Ti prego, ti prego fa che non abbiano trovato le SD (corre in bagno) ci sono ancora!
(si morde un labbro, pensierosa) Dobbiamo cambiare base operativa. Grigory, hai ancora quel contatto per i pezzi di ricambio? Perfetto! Ci serve una mini camera anfibia a corto raggio. Farà riprese da schifo, però possiamo nasconderla con facilità. Anna com’è che la chiamavi? (ride) Funghetto, Giusto!

Hernando Bujo, notte del 26 giugno, in volo sull’aerotaxi
Ma perché non andate in un altro albergo? Magari spendete un po’ di più ma ne potreste scegliere uno protetto dall’esercito. C’è un motivo se abbiamo spiccato il volo con queste carrette di latta, è per non sentire il tanfo degli homeless. (ride) Ho una proposta. A casa mia ho una mansarda. Me la pagate quanto due camere e stiamo apposto.
Ehi boccuccia di rosa, vi sto venendo incontro. Non sarà una reggia ma è su una sopraelevata, tanto basta per evitare i controlli delle ronde.
(mormorato, sottotitoli) Russe del cazzo, pensano di stare a Miami.

Umberto Sechio, Ingegnere biomedico, dal complesso industriale “MIMO mobility” di Malambo
(audio pessimo a causa del rumore di saldatrici e fasci laser, sottotitoli)
Salve! È stato difficile trovarci? Dovrete mettervi delle tute a polimeri protettivi.
(Sorride compiaciuto) Effettivamente potete ammirare uno degli stabilimenti più grandi presenti in Colombia. Qui realizziamo i nostri prototipi. Dall’idea su carta – anche se di carta non ne vedo più da quando ero ragazzo – alla scansione 3D dei pezzi assemblati.
Commissioni dal “Progetto Future”? Dove c’è richiesta d’innovazione, noi arriviamo.
Prego, se volete seguirmi vi farò da guida. Seguite le frecce LED a terra, restate sempre su quelle verdi e non rischierete nulla. Le altre frecce? Segreto militare.
(Lucilla Lebedev lascia la borsetta aperta su uno scaffale. Microcamera funghetto riprende un ampio spazio vuoto per i crash test. Tempo accelerato. Nella visuale entrano tre uomini e due donne in tute protettive corredate di palmari. Quattro magazzinieri sospingono un esoscheletro di metallo spurio composto da 4 gambe: due richiamano le fattezze umane, le altre due, poste ai lati delle precedenti, sono più piccole e bilanciano il costrutto. Hanno dei cuscinetti a sfera a coprire l’intero perimetro. Stesso impianto per le braccia con il rapporto due a due. Comparto centrale adibito a ospitare una persona. C’è una piccola console e delle ventose di connessione remota. Arriva il pilota del mezzo. Gira il volto verso il funghetto. È Sanchez Ivaeda)

Grigory Lebedev, cameraman della troupe nel garage della sopraelevata della “MIMO mobility”
(Visiona le riprese del funghetto) Cristo santo! Guardate qua. (mostra lo schermo alle giornaliste) Insomma, quanto sarà passato? Diciassette minuti? Dopo dieci minuti Sanchez Ivaeda riesce a ripetere i movimenti impressi dall’esoscheletro. E a me non sembrano proprio dei banali movimenti di deambulazione. Dovrebbe avere dei tremori e invece se ne sta lì a sparare a un bersaglio. Al diciassettesimo minuto sembra un pistolero. (solleva il volto) Quante ore a settimana avete detto che fa di “riabilitazione”?

Voce della segretaria del generale Alaveda, dai telefoni del personale della “Mimo Mobility”
(sfondo nero, Counter Rosso in sovrimpressione: 25) Ancora voi? Non posso crederci! (telefonata non riportata per intero)

Cena elettorale del generale Alaveda per la raccolta fondi del suo partito “Todos para el pueblo” all’Hilton.
(Sorelle Lebedev mostrano le prenotazioni ma la sicurezza non le fa passare. Telecamera inquadra la fastosa hall e gli ospiti che entrano nella sala.)

Madame Fauchiny, Presidentessa della “Rebirth S.A.”, nella hall dell’Hilton
(parla in francese, sottotitolata) Alaveda ha il cuore nobile e uno spirito puro grazie alle sue umili origini. Lui è il futuro della Colombia e stasera sono venuta a fornirgli tutto il mio supporto.
Se salirò sul palco assieme a lui? Oh no, sono passati i tempi in cui il mio appeal poteva generare interesse negli uomini e invidia verso le loro compagne.
Io adoro gli animali. Il mio Antoine Samuel Dreifus l’ho trovato per strada e l’ho salvato. Aveva una zampetta rotta ed era tutto sporco, povero. Ammiro ogni creatura di Dio. Ho fatto clonare dei cardellini che in Europa erano in via d’estinzione e ho finanziato una ricerca per debellare la sterilità dell’orso marsicano… (un membro dello staff di Alaveda sussurra qualcosa all’orecchio di Madame Fauchiny. Volto rabbuiato di lei) Due signorine, se così vogliono essere considerate, normalmente si presentano. I vostri nomi? Molto bene signorine Lebedev, sono attesa in sala, vogliate scusarmi. (Guardia del corpo spintona e abbassa la telecamera)

INIZIO DEI GIOCHI OLIMPICI 2048

(carrellata di riprese video: inaugurazione, sfilata degli atleti, frammenti frenetici di spezzoni di gare)

Casimiro Proda, responsabile marketing della campagna pubblicitaria su R.E.P.L.C.A, videochiamata dal cellulare di Anna Lebedev
Quanto costa trasmettere una pubblicità durante la fascia di gare olimpiche? Ci aggiriamo intorno ai 650000 yuan ogni 15”.
La media di una gara olimpica in minuti? Penso sui 5 minuti, perché? Ridicolo. Un atleta non è una fonte pubblicitaria.

Carmelo Gutierrez, rappresentante studentesco EaN, dall’aula occupata dell’Universidad Nacional de Colombia
Perché le trovate geniali vengono sempre da eminentissime teste di cazzo? Passi la perculazione di spacciare R.E.P.L.C.A per il Santo Graal degli storpi, ma andiamo! Si sta esagerando. Dovremmo anche battere le mani a multinazionali che, usufruendo di fondi federali, mettono in vetrina le loro cavie da laboratorio in tute numerate e scarpe ginniche mentre vengono ammirate da miliardi di persone. Tutto questo gratis, naturalmente.
R.E.P.L.C.A è un mutagene medico quanto io sono vergine.

FINE DEI GIOCHI OLIMPICI 2048

(Celebrazioni di tutti gli atleti colombiani arrivati a medaglia. Fermo-immagine su Sanchez Ivaeda che gioisce con la medaglia di bronzo fra i denti)

Medagliere olimpico, Nazione: Colombia
(Sullo sfondo i cinque cerchi olimpici, in sottofondo la canzone Miracle – Whitney Houston)
ORO:          5
ARGENTO:  7
BRONZO:  20

Manuela Ortega, giornalista civile di ambito sportivo, dalla redazione “El Tiempo”
STU-PE-FA-CEN-TE! Abbiamo polverizzato dopo trent’anni il record di Rio 2016. Quasi raddoppiate le medaglie d’oro, triplicate quelle d’argento e decuplicate quelle di bronzo! Se avessi scommesso su un risultato simile avrei mandato gambe all’aria le scommesse di mezza Colombia!
Di queste medaglie quante sono arrivate dai ventidue atleti sostituiti? Venti. Sì, venti esatto. Tranne un fesso che si è fatto buttare fuori, e un’altra che non si è presentata, tutti tornano a casa con la patacca lucente al collo.
L’en plein l’abbiamo ottenuto negli sport di mira: carabina, pistola, arco e piattelli. Tutti medagliati in queste specialità, sia uomini che donne.
Come si chiama l’atleta che non si è presentata? Beatrice Ostiel.

Domanda posta ad alcuni atleti stranieri nel giardino del villaggio olimpico: Lei conosce almeno uno di questi suoi ventidue colleghi?
(Si porge loro una foto ad alta risoluzione in formato A1 dei 22 atleti inseriti nelle liste due mesi prima delle Olimpiadi)
(Owanga Baye – CONGREGAZIONI STATI AFRICANI): Sono piombati dal cielo.
(Vanessa Jordon – USA): No.
(Octo Fruhnz – EUROPE): No.
(Ayashi Komenai – GIAPPONE): Sono stata fortunata. Il mio avversario è stata squalificato per doppio fallo o non so se sarei riuscita a salire sul podio.
(Alyssa Meyer – BRASILE): Lei la conosco! Com’è che si chiama? Ce l’ho sulla punta della lingua. L’ho aiutata a trovare la sala mensa e mi ha detto che aveva sempre desiderato fare l’atleta. Parlava come se non lo fosse! Ha vinto anche una medaglia!

Telegiornale GloboNews del 15/09/2048, Tenente Quabua, portavoce governativo
R.E.P.L.C.A darà la speranza di una realizzazione a tutte quelle persone che, fino a oggi, si sono sentite schiacciate da limiti fisici. Ora noi prenderemo quei limiti e li spazzeremo via dalla faccia della Terra. Certe malattie in Colombia stanno per fare la fine dei dodo.

Louis Samyl, broker di borsa, in un centro commerciale di Bogotà
Ragazze, ragazze! I cavallini di Troia da legno sono diventati d’oro. Che picco! Mamma mia, le loro azioni hanno sfondato il tetto della Bolsa de Valores de Colombia. Qui si tritureranno record, se continua così l’impennata delle azioni della Apple a inizi anni 2000 sarà considerato un’inezia da mercato delle pulci.
Da cosa è dipeso? Un numero magico: ventidue.
(Sfuma l’immagine di Louis, sostituita da una pioggia di Yuan. Si sente il ritornello della canzone “Money, money, money” – ABBA)

Xiang Fen responsabile supervisore controlli anti-doping del CIO zona sudamericana, videochiata via Skype
Il doping deve essere inteso come un agente esterno, assunto in maniera consapevole o inconsapevole, dall’atleta per ottenere un accrescimento prestazionale rispetto a una data pratica fisica.
No, non è esatto. Vi faccio un esempio. Un beta-bloccante è considerato doping se l’atleta tira con l’arco o sta partecipando a un torneo di biliardo o freccette. Per un tennista non sarebbe considerato doping perché un beta-bloccante lo danneggerebbe. Ma se il nostro ipotetico tennista usasse dell’EPO per aumentare la produzione di globuli rossi nel suo organismo, ecco che anche per lui scatterebbe la squalifica.
Le sostanze dopanti vengono costantemente aggiornate in base alle scoperte scientifiche in ambito farmaceutico.
Ovviamente il numero di sostanze che vengono proibite per tutti gli sport sono la maggioranza. Si passa da farmaci a uso veterinario, anabolizzanti, steroidi, ormoni.
No, il doping è sempre di matrice esterna all’organismo. (alla dottoressa viene mostrato un documento datato 1994) Scioccante. Terrificante. Ne siete certe? Mi spiace non conoscevo la vicenda di Olga Karasyova, è passato più di un secolo da Città del Messico. Purtroppo, per quanto sia aberrante, penso sia stata corretta l’analisi anti-doping di allora. Perché le hanno fatto questo? Nei primi tre mesi di gestazione la donna accresce il volume cardiaco e il numero dei globuli rossi. (allontana il dispositivo)
Se oggi possano esistere metodi che inducano uno o più organi a essere loro stessi dopanti per l’organismo? (increspa le labbra) Poniamo il caso che voi indossiate degli occhiali a raggi X e mi giuraste che dietro la parete c’è Babbo Natale. Anche se volessi crederci, io non lo vedrei e non potrei confermare la vostra affermazione che diverrebbe una supposizione o, peggio, una mistificazione.
Cosa cerco di dire? Che ho bisogno di quegli occhiali.

Voce della segretaria del generale Alaveda, dai telefoni del personale della “Mimo Mobility”
(sfondo nero, Counter Rosso in sovrimpressione: 25) Ancora voi? (chiude la comunicazione)

Penelope Ivaeda, areoparking di sosta e ristoro, nei pressi di casa Ivaeda
Me lo hanno portato via. (scoppia in lacrime) Sono sua moglie e non me lo lasciano vedere. Era andato al solito incontro di terapia riabilitativa e non è più rientrato a casa. Ho subito chiamato il referente della Rebirth il quale mi ha assicurato che Sanchez sta benissimo e ha fatto richiesta per entrare nell’esercito. Senza neanche una telefonata per avvertirmi? Conosco mio marito, non prenderebbe decisioni simili senza consultarmi. Due giorni dopo mi sono arrivati i lasciapassare militari e l’autorizzazione a trasferirmi in una casa grande il doppio della nostra. Ma a cosa mi serve avere tante stanze se adesso sono sola? Vi prego, aiutatemi a trovarlo. Quando è rientrato a casa, ho insistito perché mi mettesse in contatto con il suo staff medico. All’inizio si era rifiutato, perché aveva paura, P A U R A, glielo si leggeva in faccia. Non ho arretrato di un passo. Sono stata irremovibile. Questi sono tutti i documenti che mio marito ha firmato con loro e le relative analisi. (consegna un holo-disk alle giornaliste) Mi stanno portando via mio marito. Troverete anche il contatto di quel responsabile sanitario nell’holo-disk. (Nome fonte censurato. Pseudonimo: Omega)

Omega, stanza albergo illegale per i senza-cittadinanza, ore 5:00 di mattina
(Uomo inquadrato di spalle, voce contraffatta) Ci vorrà molto? (beve dell’acqua) Posso raccontarvi il poco che so, però non voglio guai. Ivaeda assume dosi massicce di anestetici. Benzodiazepine principalmente. Dosi da cavallo. Quando l’ho visto stentavo a crederci. Ero convinto l’uccidessero invece quello il giorno dopo si è alzato con il volto devastato come se non avesse dormito e ha fagocitato tre porzioni di colazioni manco fosse un homeless della Calle 6. Prima facevo il turno di notte. Ho chiesto di cambiare orario. Ogni volta che camminavo lungo il corridoio, attraverso il vetro schermato della stanza vedevo Ivaeda disteso sul letto, collegato ai sensori per l’ECG e ad altri apparecchi che non conosco e lui… si muoveva. No, non capite, si muoveva, le muoveva le braccia, avete presente i giocattoli robot di quando eravamo ragazzi? Ecco così! Aveva gli occhi chiusi e alzava e abbassava le braccia. Cinque/sei volte all’ora. Ho battuto sul vetro diverse volte ma non sembrava accorgersi di niente e di nessuno.

Hernando Bujo, aerotassista, parcheggio sotto la sua abitazione
Io qua ho finito.
Finitela di scassarmi le palle. (sospira) Qua ho finito. Dovrete trovare un’altra guida. La penale? (ride) Spegni quella telecamera. (la telecamera si spegne. Il funghetto riprende dalla borsetta) E’ spenta? Nessuna lucetta? Ok. La prossima volta, prima di fottere qualcuno fate la cortesia di mettergli almeno il guanto. Parlo delle scappatelle notturne che avete deciso di fare senza consultarmi. Non sono arrabbiato, anzi, lo volete un consiglio? Finitela qua. Avete sottomano abbastanza materiale per un bel documentario, godetevi il resto dei giorni da visitatrici.
Svegliatevi, la penale è già stata pagata e io non ho scucito un soldo. Mi spiace, devo requisirvi il visto turistico. Finché non troverete un’altra guida sia le riprese per strada che quelle effettuate tramite aeromobili sono vietate. Potrete sempre filmare dei festini però!
(torna serio) Sentite, potete fare domanda come lavoratrici straniere per ottenere una proroga di 6 mesi. La tassa in yuan non dovrebbe essere un problema per voi. La rilascia l’esercito.

(Messa a fuoco schermo digitale con documento giallo acrilico su sfondo bandiera colombiana.
Intestazione: PERMISO DE TRABAJO PARA EXTRANJEROS. Mano con smalto scorre fino all’ultima pagina e indica in basso a destra: RECHAZADO*)

Altrimenti? Per legge avete due settimane per continuare con le vostre domande, ma io, se fossi in voi, andrei a prenotare l’aereo domattina.

*Traduzione: respinto

Responso analisi cliniche del 19/06/2048 dal laboratorio clinico Pegasus
(voce computerizzata) Gli 8 campioni analizzati hanno tutti in comune una variabile del ceppo virale “Edmonston 750D” (trasmissione dati sul palmare delle Lebedev. Data 21/09/2048)

Sito ONS, sottosezione ceppi virali, connessione da internet-caffè
(mappatura del globo colorata in base ai diversi ceppi virali. Scelta anno: 2047. Presenza del ceppo virale Edmonston 750D – colore viola – in Indocina)

Telegiornale GloboNews del 23/09/2048
Il nome dello squilibrato è Oscar Lo Fuerte. Non si conoscono ancora i motivi del suo folle gesto. Alle ore 8:45 si è presentato agli orali del concorso per assistenti di volo della “Líneas Aéreas Suramericanas” e ha aperto il fuoco. Ha ucciso tre aspiranti hostess, un esaminatore e una guardia giurata, prima che fosse a sua volta ucciso. Portava con sé un giubbotto antiproiettile di fabbricazione artigianale del gruppo terroristico “La Suerte de Colombia” (telecamera resta fissa su uno dei nomi delle vittime: Penelope Ivaeda)

Funerali in forma privata di Penelope Ivaeda, cancellata esterna, fine della funzione religiosa
(riprese effettuate con il funghetto. Audio scarso, sottotitolato)
(Sconosciuta): Una tragedia. Il marito è in missione e non è potuto venire a darle l’estremo saluto.
(Sconosciuto): Scusate, non è il momento.
(Hostess del corso): Non riesco ancora a credere che ci sarei potuta essere io in quella bara. Poverina, era così raggiante. Era stata scartata dagli esami scritti per poi scoprire solo pochi giorni prima dell’orale che era stata riammessa per un errore di conteggio fatto dai computatori elettronici.
(Parente): È arrivato a darle omaggio il presidente della compagnia e ha assicurato il posto di Penelope alla sorella, che galantuomo.
(Parroco): Scusate, devo chiuderei i cancelli.

Omega, e-mail privata ricevuta dalle sorelle Lebedev su terminale privato, in data 25/09/2048
(Scorrimento rapido della ripresa fino alla parte del testo evidenziata da Anna Lebedev)… la “Morbius” ha creduto nel lavoro svolto in 5 anni di sacrifici e diventerò responsabile ferrista di una clinica privata. Per tali ragioni la mia professionalità è stata richiesta immediatamente. Parto oggi per l’Indocina, con un visto di 6 mesi rinnovabile.
Per tali ragioni, sono costretto ad annullare il nostro incontro fissato in precedenza e ogni altro contatto in merito al vostro interessamento per il paziente Ivaeda. Certo che capirete le mie necessità, vi auguro ogni fortuna con la vostra inchiesta.
(inquadratura si sposta dal tablet al volto di Anna) L’hanno scovato e l’abbiamo perso. Promeveatur ut amoveatur. (si alza di scatto, ed esce dall’inquadratura)

Carmelo Gutierrez, al corteo EaN nei pressi dell’aeroporto El Dorado di Bogotà
(studenti posizionano proiettori lungo il cavalcavia con immagini e suoni di protesta) Spero che conosciate qualcuno all’ambasciata, altrimenti il vostro visto turistico potrà essere rinnovato non prima di 6 mesi, ma, per quanta merda avete smosso, è un miracolo se vi vedo prima di 6 anni. Peccato, mi stavo abituando alle vostre chiome bionde che spuntavano dove uno meno se lo aspetta, e avevo già pronto il prossimo scoop. Certo è meno altisonante di un mutamento genetico perché è vecchio quanto le università. La polizia sta sgomberando le aule. A quanto pare sono riusciti a collegare quel maniaco assassino di Oscar Lo Fuerte a uno dei tanti movimenti studenteschi. Voglio dire, sarà pure venuto ad ascoltare qualche assemblea, mica mettiamo i riconoscitori di impronte digitali alle porte. Ora hanno trovato la scusa perfetta per scioglierci. Sapete come vanno queste cose no? Si comincia con gli studenti, e aspettano. L’opinione pubblica nicchia e allora si passa ai giornali. Poi tocca al capo dell’opposizione e TA-DAN welcome back dittatura!
Se sto esagerando? Lo spero. (volta la schiena e va ad aiutare gli altri manifestanti, poi torna indietro) Scusate ma l’atleta Beatrice Ostiel? Sì è la ginnasta che non si è presentata alle semifinali di salto in alto. Nessuno l’ha più vista o sentita dopo l’allenamento pre-gara. Ha lasciato il borsone negli spogliatoi. Me lo ha detto un inserviente che lavorava per l’evento. Sottopagato, naturalmente.

Voce risposta automatica dell’operatore telefonico di Beatrice Ostiel, atleta non presentatasi alle Olimpiadi
Siamo spiacenti, il numero da lei chiamato è stato revocato dalla commissione sicurezza nazionale.

Sorelle Lebedev, bar interno all’aeroporto
(su due tablet posti su un tavolino davanti alle giornaliste scorrono ripetutamente delle domande. In uno sono in lingua inglese, nell’altro in spagnolo)
Buongiorno Presidente Alaveda. In questi 3 mesi di soggiorno in Colombia abbiamo cercato ripetutamente di ottenere un colloquio privato con lei, per sottoporle alcune domande alle quali, in qualità di alto funzionario governativo, avrebbe dovuto dare una risposta.

(zoom della videocamera, inquadratura dei tablet
1) Ai ventidue atleti ammessi con deroga dal CIO nelle attuali Olimpiadi era stato somministrato il neurogene R.E.P.L.C.A?
2) In che rapporti è lei, o chi per lei, con la Rebirth S.A.?
3) È vero che suo genero, Demetrio Ghisi, è a capo di un laboratorio batteriologico con sigla “Morbius”, situato in Indocina?
4) Prima di firmare con decreto legislativo – datato 28/08/2046 – la sperimentazione di R.E.P.L.C.A su suolo colombiano, ha vagliato i dissensi esposti dalla Dottoressa Lamon, la quale, in base a uno studio fatto su un campione di 700 individui, ha rivelato la manifestazione del Disturbo Ossessivo Compulsivo sviluppata dal 12% dei pazienti?
5) L’ONS non ha ancora decretato all’unanimità la funzione riabilitativa di R.E.P.L.C.A per le malattie Degenerative. Perché il suo addetto alle comunicazioni, il Tenente Quabua, lo ha sostenuto?
6) Che fine ha fatto l’atleta di salto in alto olimpionica Beatrice Ostiel?
7) Lo stanziamento di 200 miliardi di yuan da parte del suo governo per l’approvvigionamento dei nuovi kalashnikov a impulso mentale ha una correlazione con il richiamo in servizio di 300.000 riservisti, tra marina ed esercito, congedati per handicap? Un soldato con deficit fisico-mentali sarebbe in grado di padroneggiarli? E se gli inoculassero R.E.P.L.C.A?
8) Come risponderebbe alla denuncia sollevata dal METS – Medici Esperti Traumi del Sonno – che dichiarano un’alterazione del Ponte di Variolo nei processi di sonno-veglia da parte dei pazienti trattati con R.E.P.L.C.A? Sa dirmi se il processo di ripetizione coattiva di R.E.P.L.C.A si interrompe durante il periodo di sonno del paziente o se lo forza in una sorta di “Sonno Cosciente” con una totale assenza di fase REM, secondo quanto risulta dall’ECG di un paziente, in nostro possesso?)

In attesa di sue eventuali risposte in merito, le auguriamo buona fortuna per la tornata elettorale. Certe dell’esito del voto, torneremo a complimentarci con lei, sperando che questa volta ci riceva.

RINGRAZIAMENTI

TITOLI DI CODA

Copertina di William Bersani

Un pensiero su “Noi, Lazzaro, lo facciamo saltare!

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