C’è poco da dire di quello che è successo a Ornella.
L’avevo conosciuta in quel caffè a via delle Isole del Capo Verde, quando Giacomo ha letto le sue poesie. Avevamo scambiato due parole su Ungaretti, mi aveva consigliato Simić.
Studiava lingue alla Sapienza, stava per laurearsi, così ha detto Giacomo stamattina. A giugno sarebbe partita per il servizio civile. In Brasile mi pare. Non era quella la cosa importante. La cosa importante è che non sopportava che gli stabilimenti fossero in mano alla mafia e i bar intorno a piazza Anco Marzio dovessero pagare il pizzo per non ritrovarsi le vetrine frantumate.
Faceva volontariato: portava le coperte ai senzatetto, ci parlava. Cose che, mi dico sempre, dovrei fare anch’io.
Oggi c’era la manifestazione. L’avevano organizzata perché Ostia è piena di buche, i teatri prendono fuoco nella notte e non si sa mai chi è stato e ogni tanto qualche puttana viene ritrovata sgozzata da qualche parte. Ma se chiedi in giro ti dicono che non è vero, che non c’è la mafia.
Quindi hanno manifestato, perché la gente scende in piazza quando si rompe il cazzo. Una cosa non violenta, avevano promesso: bandiere, fischietti, slogan. Nessuno si aspettava una guerra fra poveracci, ma c’è sempre chi arriva con le facce coperte e ha voglia di fare casino.
Giacomo balbettava, diceva che pareva di stare alla Diaz. Singhiozzava, picchiava il muro, bestemmiava. Ha detto che Ornella ora sta al Grassi in terapia intensiva, che secondo i medici se anche si salva resta un vegetale.
Dice che però l’hanno acchiappato quello che l’ha presa a sprangate in testa. Dice che adesso gliela fanno pagare, a lui e ai bastardi che si sono schierati coi mafiosi.
E poi, gli ho chiesto. Poi che succede?
Mi ha citato un pezzo dai Cento passi. Quello sulla montagna di merda.
Sì, gli ho detto. E poi?
Copertina originale di Chiara Tescione
*****
David Valentini è nato a Roma nel 1987, scrive per CriticaLetteraria e Altri Animali. Ha pubblicato racconti su Altri Animali, Carie, Crack, Crapula club, Digressioni, Foga, Grado zero, Inkroci, inutile, Pastrengo, Reader for blind, Spazinclusi, Zest letteratura sostenibile e con il collettivo Spaghetti writers.
Un pensiero su “E poi”