Spazinclusi legge 2021

Buoni propositi di lettura – 2021

Come ormai da tradizione, a inizio anno vogliamo dedicare un post ai nostri buoni propositi di lettura. Non è una classifica, né una lista di consigli: questi sono i libri che noi stessi ci proponiamo di leggere nel 2021.

Quest’anno, oltre ai buoni propositi dei 4 membri attivi del collettivo, abbiamo voluto coinvolgere i nostri due autori aggiunti (Riccardo Meozzi e Michele Frisia) e la nostra lettrice di riferimento per eccellenza (Modestina Cedola alias Italians Book it Better).

Come sempre, vi invitiamo a condividere con noi nei commenti i vostri buoni propositi o a scambiare con noi pareri sulle nostre liste.

 

Maurizio Donazzon:

Nel guscio – Ian McEwan. Per il 2020 il mio buon proposito era di leggere Macchine come me. L’ho portato a termine. Avevo iniziato anche Nel guscio, ma poi l’ho abbandonato. Adesso vorrei riprenderlo. McEwan unisce stile letterario a storie ben costruite.

Tempi duri – Mario Vargas Llosa. Ho letto molto di Vargas Llosa perché, come McEwan, unisce stile letterario e storie interessanti. Tempi duri è l’ultimo romanzo pubblicato dallo scrittore peruviano premio Nobel 2010.

Harry Potter and the Philosopher’s Stone –  J. K. Rowling. Mi mancava Harry Potter and the Deathly Hallows per completare la saga di Harry Potter in inglese. Voglio ricominciare dall’inizio visto che mi sono stati regalati i libri (prima avevo letto su ebook).

White Fang – Jack London. Sempre per rispolverare il mio inglese ho letto The Call of the Wind – Il richiamo della foresta, di cui ricordavo soltanto, dalle mie letture di bambino: cani, slitte, freddo. Mi ha stupito per la durezza delle situazioni descritte. Voglio rileggere anche Zanna bianca, del quale ricordo anche qui solo: cani, slitte, freddo.

Fra i boschi e l’acqua – Patrick Leigh Fermor. Seconda parte della trilogia che racconta il viaggio a piedi, da Londra a Costantinopoli, fatto nel 1935 dall’autore diciottenne. Ero un buon proposito per 2020, ma non sono riuscito a leggerlo.

Il decoro – David Leavitt. Ho letto due libri di racconti di Leavitt. Mi piacciono le sue storie incentrate sui rapporti tra le persone. Voglio vedere come costruisce un romanzo.

 

Ileana Moriconi:

Cent’anni di solitudine – Gabriel García Márquez: ogni anno è là che mi aspetta, trascurato. In questo 2021 mi riprometto di prendere carta e penna e affronatare questo mondo pieno di personaggi, tenendo traccia di tutti quelli che incontrerò.

Cosa pensavi di fare? – Carlo Mazza Galanti: Finalmente un libro a bivi, ho pensato quando ho appreso la notizia della sua uscita. Un libro di questo tipo rivolto agli adulti lo aspettavo da tempo. E quindi mi ero messa nella prospettiva di giocare e divertirmi. Poi, quando ho capito quale fosse l’argomento del libro, ho capito che l’emozione più grande che proverò leggendolo sarà un infinito sconforto. Ma la cosa non mi farà desistere, agganciandosi a un autolesionismo atavico.

Irraccontabili – Pedro Lemebel: dopo Ho paura torero e Di perle e cicatrici, non vedo l’ora di avere per le mani i suoi racconti. Perdersi nelle sue parole è esattamente ciò che ci vuole in questo periodo buio, per lasciarsi incantare dai suoi mondi e da quel tocco tagliente e allo stesso tempo poetico.

L’uomo e i suoi simboli – Carl Gustav Jung: su questo baro un po’, perché avevo iniziato a leggerlo ma ho interrotto la lettura per mancanza di attenzione. L’idea è di riprenderlo e tuffarmi nel vasto mondo di Jung, con obiettivi ben più ampi (ero tentata di inserire come proposito quello della lettura del “Libro rosso” ma non sono riuscita a ingannare nemmeno me stessa e ho evitato di pormi un traguardo tanto ambizioso in questo periodo)

La fossa dei peccati – Marcel Aymé: anche se nessuna ambientazione fantastica potrebbe mai superare quella che stiamo vivendo, la sua scrittura è un antidoto meraviglioso per il presente. Ho scoperto L’Orma editore durante il lockdown e ho appreso che la letteratura francese fantastica mi piace moltissimo (e mi strappa anche qualche risata). Dopo Bernard Quiriny (che consiglio a tutti) ho incontrato Marcel Aymé e intendo approfondire nel 2021 la sua conoscenza.

L’uomo che trema – Andrea Pomella: da tanto tempo mi riprometto di leggere qualcosa di suo. Mi affascina la sua voglia di mettersi a nudo e il suo modo un po’ ossessivo di scrivere, che mi ipnotizza e mi attrae inducendomi a seguirlo verso il fondo delle sue storie.

La terra, il cielo, i corvi – Teresa Radice e Stefano Turconi: ogni anno, a dicembre, è ormai tradizione comprare il loro libro. Un tempo, ahimé, si faceva a Più Libri Più Liberi ma vale lo stesso. Ogni pagina, anzi ogni disegno, mi fa emozionare, perché al di là delle storie, le illustrazioni sono uno spettacolo per me. Vediamo se anche stavolta si rivela all’altezza delle aspettative.

Il rosso e il blu – Luca Giommoni: ho sempre apprezzato i testi che Luca ha pubblicato con noi e quando ho letto del suo libro in uscita sono stata doppiamente felice, perché mi sembra esplorare un mondo, quello del sociale, che ho particolarmente a cuore. Aspetto la versione ebook, ma se tarderà ad arrivare mi propongo di leggere il cartaceo a breve con grande piacere.

 

Marco Simeoni:

La macchina si ferma e altri racconti –  Edward Morgan Forster: Un classico, nella fantascienza, è associare agli scrittori di questo genere l’epiteto di profeti del sociale. Beh, vorrei proprio tornare indietro di un secolo per confermare ai lettori del 1900 di Forster che quanto stavano leggendo non è distopia, ma una futura realtà.

Le mani piccole – Andrés Barba: Poco più di 100 pagine, ma pesanti come macigni. Il bravissimo scrittore spagnolo, intrigato dalla lettura di Requiem per un bambino di Rilke, consegna un inquietante, perfetto e doloroso, dei “bambini non si sa niente”.

Il ministero della paranoia – Gianluca Falanga: il termine “Stasi” io l’avevo scoperto giocando a Magic. Purtroppo, la storia, spesso ha travalicato i limiti di ogni regolamento umanamente concepibile.

Days of Hate (ATTO I&II) –  Ales Kot; Danijel Zezelj (Illustratore): L’empatia gioca in questo graphic-novel un ruolo dominante. Le emozioni saturano le vicende politiche e gli snodi personali dei protagonisti. I testi di Ales Kot poi, rimandano sempre a significati contrari a quelli mostrati in superficie.

L’ascesa di Senlin – Josiah Bancroft: Questo libro è per me un fuoco fatuo. Mi ha attirato per la sua copertina. Poi vengo a scoprire il resto e devo dire che l’ambientazione fantasy proposta completa egregiamente la cinquina.

 

Marco Masciangelo:

La strada – Cormac McCarthy: ci giro intorno da troppo tempo, ho capito che è uno di quei libri fondamentali che è venuta l’ora di leggere.

La terra, il cielo e i corvi – Teresa Radice – Stefano Turconi: è da parecchio che aspetto di leggere una nuova storia del duo Turconi e Radice, anche perché “Non stancarti di andare” mi è piaciuto, ma fino a un certo punto e il primo volume de “Le ragazze del Pillar” va bene giusto per rendere più gradevole l’attesa.

La Lega degli straordinari gentlemen – Alan Moore – Kevin O’Neil: ho ormai quasi tutti i volumi e gli ultimi usciranno a breve, tra cui l’ultima storia a fumetti di Moore (sempre nella speranza che ci ripensi). E’ ora di intraprendere questo viaggio.

Messia di Dune – Frank Herbert: ora che ho iniziato col primo, non voglio far passare troppo tempo per andare avanti col ciclo di Dune. Meglio tardi che mai.

L’ombra dello scorpione – Stephen King: di tanto in tanto mi piace rileggere cose lette la prima volta tanti anni fa. L’ombra della scorpione è stato uno dei libri che ho letto di King, avrò avuto 16 anni o giù di lì. Considerando la situazione attuale, mi pare il momento adatto per riprenderlo.

Il signore delle mosche – William Golding: altra rilettura, ma mi sono reso conto che non leggo questo libro da un tempo infinito, per molto tempo è stato uno dei miei preferiti ed è venuto il momento di metterlo alla prova, per vedere se lo considero ancora tale dopo tanti anni

 

Riccardo Meozzi:

L’uomo senza qualità – R. Musil: è lì, lo guardo da una vita ma non ho ancora avuto il coraggio di affrontarlo.

I bunderbrook – T. Mann: di solito cerco di leggere un classico ogni anno e so che il 2021 sarà il suo momento.

Memoriali del caso Schumann – F. Tuena: nel 2020 ho letto due suoi libri e sono rimasto meravigliato, nel 2021 finirò di leggere quelli che restano partendo da questo.

 

Michele Frisia:

Guerra e pace – lo sapete di chi è: perché “Tolstoj non è derogabile”, e non ho mai affrontato questo “romanzo mostro” nemmeno al liceo. Il suo più grande estimatore che io conosca mi ha però sussurrato: “Con Guerra e pace imparerai l’arte del saltare pagine e pagine”. Sono sempre più confuso.

Kaputt – Curzio Malaparte: che fa parte della lista di classici che ho saltato, quindi bisogna rimediare. Mi intriga che abbia diviso le parti del libro in base agli animali. Mi ricorda un capitolo bellissimo di ’14 – Jean Echenoz, in cui l’autore francese esamina gli animali coinvolti nella Prima Guerra Mondiale, dalle pulci ai cavalli militari.

I figli della mezzanotte – Salman Rushdie: come sopra, è un classico. In più, anche senza averlo letto, mi sembra di trovarne le influenze un po’ dappertutto. E in questi casi è importante risalire alla fonte originaria.

Racconti romani – Alberto Moravia: raccontava l’autore che, l’acuta osservazione delle persone che emerge in questi racconti, era frutto della sua malattia giovanile. Il morbo di Pott lo condannava a un’immobilità che, evidentemente, non coinvolgeva occhi e mente. Sono quindi curioso di leggerli.

La seconda guerra mondiale – Winston Churchill: questo è il mio libro del tipo “Il sette gennaio mi iscrivo in palestra”. Oggi dico: “Nel 2021 lo leggerò”, e so già che non lo leggerò. Pro: Winston ha vinto il Nobel per la letteratura e ha sconfitto il nazismo bevendo una bottiglia di whisky al giorno. Contro: 6 volumi, 12 nell’edizione Oscar Mondadori, e non mi piace leggere libri di storia. Conclusioni: finirà come al solito, rileggerò i suoi discorsi e ci rivediamo al 2022.

 

Modestina Cedola:

Menzogna e sortilegio –  Elsa Morante: di Elsa Morante ho letto troppo poco. Mi piacerebbe leggere ogni cosa. Menzogna e sortilegio non può mancare in questo cammino.

Il mondo – Irene Brin: nell’ultimo anno il nome di Irene Brin mi è arrivato da persone e in contesti talmente differenti tra loro da essermi convinta che fosse un segno ben preciso da seguire.

Bestia di gioia – Mariangela Gualtieri: confesso di non essere una lettrice di poesia. Quando ne ho bisogno (è una sorta di pulsione fisica quando arriva) cerco i versi di poeti e poetesse, scoperti su consiglio di altri, tra le pagine di un quaderno verde che compilo da anni. Vorrei che il mio quaderno verde si ingrossi il più possibile. Vorrei avere più libri di poesia da cui rubare versi.

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