Lazzaro

La piazza, l’edicola coi tabacchi dello Zoja, il campanile che rintocca. La strada è quasi vuota, Cobalto zigzaga come una palla fra le sponde del biliardo; vede il prete; anche lui lo vede e fa per sfuggirgli, la sottana che sobbalza frettolosa a ogni gradino. Cobalto lo chiama. Il prete è incerto se far finta di […]

La donna cavallo

  Dove Elio è un uomo dai capelli precocemente imbiancati, perenne assistente universitario; taluni – generalmente donne – lo ricordano per un romanzetto di quando era poco più di uno studente, scritto in un periodo di alto consumo di hascisc e vita disordinata. A quel tempo dormiva sul pavimento di Donatella, a Testaccio; quando aveva […]

S-Consolazione

Prima le parole erano tante, si affollavano e non riuscivamo nemmeno a ricordarle tutte: ci raccontavamo più volte le stesse cose in modi sempre nuovi e ci dicevamo: stai un po’ zitto, lasciami pensare. Usavamo espressioni come: ti do la mia parola, oppure: tu che ne dici? Ora il verbo dire non ha più senso. […]

Increato

Il mondo era ancora increato: rosa, col tronco che si sbozzava contro il fianco della madre, fino a che l’albero, che era stato piegato sotto il nostro peso, tornava con le cime verso il cielo e il terreno tremava. C’era odore di terra asciutta, quella che entra nelle rughe e si annida negli angoli degli […]

Tralicci e covoni

L’abito latteo è pesante e immobile come il panneggio di un bassorilievo greco: il mikado è un tessuto splendido ma adatto a donne fredde, quasi congelate; la sposa invece suda e un boccolo di capelli artificiali le si è disfatto davanti all’orecchio. Qualcuno strombazza – cerchi concentrici che tentano di increspare il mikado –, per […]