racconto breve

Jimmy il Fenomeno

Quante vite avrà vissuto Jimmy?
Dieci, cento, mille.
E in ognuna di esse era sempre una persona diversa, mai uguale a quella precedente.
È uno dei clienti più affezionati della taverna, anche se viene di rado. Ma quando c’è, non puoi non notarlo: riesce a incantarti con la sua parlantina, affascinarti col suo sguardo, ti tocca, gesticola, ride, ti fa ridere, fuma… e quando meno te l’aspetti, ti ritrovi con 1.000 euro in meno.
Jimmy è così, non c’è niente da fare. Un fenomeno, nel suo campo.
Donne e fessi hanno pianto per lui, che gira il mondo con una macchina sgangherata a fare promesse che neanche i marinai si sognerebbero di fare. Ma lui giura, sorride, se serve piange anche. Ed ecco che ti ha tolto altri 1.000 euro. Che fenomeno, Jimmy!
Quando il pollo di turno realizza di essere stato truffato… beh, è lì che Jimmy fa la sua magia più grande, la sua preferita: sparisce.
Senza lasciare tracce, se non nell’anima di chi l’ha incontrato.
Riappare in un altro posto, a chilometri di distanza, accanto a un’altra donna o a un altro fesso, pronto a levargli tutto. Come un incanto, come sempre.
Fare la bella vita con le lacrime degli altri non è mai stato un problema per lui, anzi. Per Jimmy era giusto così. Perché vivere come un comune mortale se con quattro fregnacce puoi avere tutto? Se sei più sveglio degli altri, che male c’è? Mica è colpa tua. E poi vuoi mettere, l’impressione che dai… essere ricco, potente. Amico di tutti e di nessuno.
Un vincente, un bastardo.

Ma stasera… beh, stasera Jimmy è diverso.
Dal mio bancone osservo il fumo della sua sigaretta, che sembra portare via resti di una vita senza senso, mentre il sapore dell’Averna non credo sia mai stato così amaro.
Nessuno accanto a lui, solo.
Un po’ la fotografia della sua vita, se vogliamo… in fondo, solo lo è sempre stato, in cuor suo. Finte amicizie e donne che non ha mai amato possono avergli riempito le giornate, ma non la sua vita.
No, non a lui.
Magari sotto sotto avrebbe voluto una famiglia come tante, con un lavoro come tanti. Avere un rapporto normale con il figlio, che ormai non vede da Dio solo sa quanti anni. Magari anche invecchiare serenamente, invece di scappare da una città all’altra, da una vita all’altra.
Chissà.
Mentre manda giù l’ultimo sorso di amaro, una lacrima cade dal suo viso, con la mente che scoppia di pensieri e ricordi. Di donne, soldi e fessi.
L’ultimo pensiero, proprio oggi che ha scoperto di non essere immortale, è per loro.
Si alza e se ne va, in silenzio. Per una volta niente spacconate, niente di niente.
Dopo tanto chiasso, la storia di Jimmy, detto “il fenomeno” finisce qui.

Fotografia di Alessia “Stamp” Damiani

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Andrea Alfano legge sin da quando ne ha memoria, probabilmente anche da prima di saperlo fare. Da piccolo soprattutto fumetti, crescendo sono arrivati anche i libri ad arricchire una mente naturalmente predisposta verso il fantastico e l’insolito. La passione verso il fumetto lo ha spinto a lavorare nel settore, curando l’edizione italiana dei personaggi editi dalla DC Comics, realizzando un piccolo grande sogno.
Prima dell’avvento di Facebook apre Andrew’s Tavern, che successivamente si trasforma ne La Taverna dei Balordi, blog in cui raccoglie immagini, pensieri e soprattutto racconti brevi.
Scrive dalla mattina alla sera come forma di lavoro e di sfogo, come senso di libertà assoluto, a volte persino a occhi chiusi, immaginando i posti che sta descrivendo proprio in quel momento su un foglio bianco di word. Attualmente è il direttore editoriale di MegaNerd,  un sito dedicato al mondo dell’intrattenimento.
Vorrebbe essere un supereroe, ma si sente soddisfatto quando riesce a non combinare guai.

Fotografia di Alessia “Stamp” Damiani

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