L’orologio in cucina segna le sette del mattino e Tonino si prepara una tazza di latte al cacao. “Sbrigati o farai tardi a scuola!” gli dice sua madre, appena rincasata dopo il turno di notte. Lo abbraccia e sussurra: “Mi prometti che oggi fai il bravo?”. “Magari quest’estate mi trovo un lavoro al mare…” risponde.
Tonino parte in sella al suo scooter. Sfila davanti alle scuole e tira dritto fino a casa di un tizio che si fa chiamare il Mago. Parcheggia sul marciapiedi e mette una catena attorno alla ruota.
“È meglio che lo metti da me, Tonino. Questo è un quartiere di malandrini!” gli dice il Mago. È uno spilungone e porta al collo una vistosa catenina d’oro.
Tonino lascia il motorino nel garage ed entra in casa del Mago. Trova due uomini seduti attorno a un tavolo, il primo porta i baffi mentre il secondo indossa un cappello. Gli stringono la mano e gli danno un benvenuto oltremodo caloroso, senza tuttavia rivelare i propri nomi. “E così vuoi essere dei nostri…” gli dice il tizio con i baffi. “Spero di fare bene”, risponde Tonino. Il Mago prende la moka fumante dal fornello e versa il caffè per tutti. “Che cosa devi dire se arriva la polizia?” gli chiede. “Macchina blu! Macchina blu!” risponde Tonino. “E bravo Tonino!” gli dice il tizio con il cappello. “Se ci sono problemi, stai tranquillo. Sei minorenne e non possono farti niente!” gli dice il tizio con i baffi. “Tutti noi abbiamo cominciato facendo il palo… Contiamo su di te, non ci tradire!” gli dice il Mago.
Il tizio con i baffi si sfrega le mani e gli chiede: “Lo sai come funziona, no?”. “Una volta l’ho visto fare all’autogrill…” risponde Tonino. Il tizio con i baffi lo prende sottobraccio e gli dice: “Adesso ti spiego come facciamo noi… Il Mago fa il gioco delle tre carte e io mi metto a guardare. Punto su una carta e vinco. Comincio a gridare e fare chiasso, facendo vedere a tutti una banconota da cinquanta euro… Di solito il pollo lo troviamo nel giro di cinque minuti!”. Il tizio con il cappello prende la parola e dice: “Mi faccio avanti e dico al pollo che deve aspettare il suo turno. Punto su una carta e il Mago fa un gioco di mani talmente facile che pure un bambino saprebbe indovinare dove sta. La sbaglio apposta e faccio la figura del fesso, così il pollo s’invoglia ancora di più perché crede di vincere facile…”. Si mettono tutti a ridacchiare. Tonino li ascolta ammaliato e non vede l’ora di unirsi alla banda.
Il Mago impugna un mazzo di carte ed esegue un paio di numeri di prestigio, “Ci penso io poi a spennarlo. Non mi batte nessuno nel gioco delle tre carte!” dice. “Ci mettiamo a fare il tifo per il pollo e lo convinciamo a giocare, giocare e giocare… Finché non gli facciamo fuori pure l’ultimo centesimo!” dice il tizio con i baffi, con la bocca deformata da un sorriso sardonico. “A me viene il cinquanta per cento, a loro il venti, e a te il dieci”, dice il Mago a Tonino, che non trova il coraggio di chiedere di più.
S’infilano a bordo di una vecchia auto e il Mago guida in direzione dell’autogrill. Sono gasati al punto giusto, tuttavia cambiano espressione non appena raggiungono l’area di servizio. “Che succede?” chiede Tonino. “Ci sono gli sbirri!” dice il Mago, dando una manata sul volante. “Accidenti a loro! Invece di andare a prendere i criminali veri…”. Il tizio con i baffi indica un gruppo di persone a Tonino e gli spiega che sono tutti agenti in borghese. “È meglio lasciar perdere. Mi sa che per oggi non se ne fa niente!” dice il tizio con il cappello. Il Mago impreca e dà un’accelerata, “Mi dispiace, Tonino. Oggi non è giornata…” dice.
Fanno rientro a casa del Mago e il tizio con i baffi apre la porta del garage. Tonino si accorge che il suo scooter non c’è più. “Accidenti, il motorino!” grida. Il Mago fa finta di non capire. Tonino si dispera, “L’avevo lasciato lì. Dov’è finito?” piagnucola. Il tizio con i baffi ostenta incredulità e controlla la porta del garage. “Hanno forzato la serratura. Almeno avevi messo la catena?” chiede. “Sì… cioè no, non mi ricordo”, risponde Tonino. “Ma come si fa a non mettere nemmeno la catena!?” sbotta il tizio con il cappello. “Oh mio Dio! E ora come faccio?” sospira Tonino. “Mi spiace davvero. Questo è un quartiere di malandrini!” dice il tizio con i baffi.
Tonino pensa a sua madre e si mette le mani tra i capelli. “Non ti abbattere! Magari possiamo fare qualcosa…” gli dice il tizio con il cappello, mentre il Mago si fa da parte. “E se chiamassi i carabinieri?” chiede Tonino. Il tizio con i baffi gli dà uno scapaccione. “Ma sei impazzito? Ti hanno visto in macchina con noi, ci sei dentro pure tu!” urla. Il tizio con il cappello gli offre un bicchiere d’acqua, “Siamo brave persone. Possiamo venirti incontro, se fai come ti diciamo…”. Tonino si asciuga gli occhi, sfiorato da un cattivo presentimento. Fa per congedarsi, quando il Mago gli mette una mano sulla spalla e gli dice: “Posso fartelo restituire per trecento euro”.
Tonino lo guarda con sospetto. “Ti sto facendo un favore, Tonino…” gli dice il Mago. “Ma dove li trovo trecento euro?” risponde Tonino. Il Mago si spazientisce e sbotta: “E io cosa dovrei dire? Chi me la ripaga la porta del garage? Dovresti ringraziarmi invece di piagnucolare!”. Tonino riflette, osserva le facce losche che gli stanno attorno e si rende conto di essere il pollo. “Me l’avete rubato voi?” balbetta. “Come ti salta in mente, Tonino!” replica il Mago. “Mi avete imbrogliato! È stata tutta una messa in scena per rubarmi il motorino!” continua Tonino. “Come ti permetti? Non t’azzardare a darmi del ladro!” tuona il Mago. Tonino lo guarda negli occhi, umiliato e offeso. “Portami i soldi o non lo rivedi più!” insiste il Mago. Tonino capisce di essere nelle sue mani e accetta di farsi accompagnare a casa.
Entra in camera in punta di piedi per non svegliare sua madre. Svuota il salvadanaio con le mance della cresima e racimola trecento euro. Torna in macchina e consegna i soldi al Mago. “È tutto a posto, stiamo tornando”, dice il Mago al telefono. Durante il viaggio non fa una parola. Tonino vorrebbe spaccargli la faccia ma è costretto a mandare giù. Tornano a casa del Mago e trova il suo scooter parcheggiato sul marciapiedi. È in buone condizioni e tira un sospiro di sollievo.
“È meglio che te ne vai, Tonino. Questo è un quartiere di malandrini!” gli dice il Mago. Tonino salta in sella e se ne va più in fretta possibile. Sfila davanti alle scuole. È appena marzo e forse è ancora in tempo per non farsi bocciare.
Immagine di copertina da rawpixel
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Iacopo Destefani è nato a Rovigo il 2 Marzo 1981 e lavora come infermiere psichiatrico. Nel suo passato ci sono sport, musica e cinque anni di onorato servizio come bartender nei pub di Londra. Si dedica alla scrittura creativa nel tempo libero e ha collaborato nella realizzazione di numerose produzioni discografiche e televisive.