La rubrica Echi – a cura di ItaliansBookitBetter – nasce da quel senso di malessere che il veloce scadere dei libri porta con sé. Esistono libri che hanno la colpa di essere pubblicati da mesi e cadono nel dimenticatoio, diventando invisibili, indipendentemente dal loro valore, solo in base al criterio del tempo che è passato. Il senso di Echi è quello di non permettere che accada, almeno per alcuni di loro, e far rivivere nella memoria libri vicini e distanti, ma mai passati.
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Un racconto lungo fatto di attesa e di vendetta. È questo “Senza sangue” di Alessandro Baricco pubblicato da Rizzoli nel 2002 e poi diventato anche fumetto, opera lirica e , molto presto , un film prodotto da Angelina Jolie. È un libro in due parti che racconta il dipanarsi di una storia tra passato e presente.
Nella prima parte la fattoria di Mato Rujo, in cui si trovano Manuel Roca e i suoi due figli, è accerchiata da tre uomini. Manuel Roca nasconde la piccola Nina in una botola intimandole di uscire solo quando sarà tutto finito. È un regolamento di conti, la guerra civile è ormai finita da quattro anni ma la sete di vendetta non si è ancora placata. La bambina nascosta sotto le assi del pavimento vede i tre uomini che uccidono a sangue freddo suo padre e il suo fratellino. Nella seconda parte una bella donna dai capelli bianchi e con lo sguardo triste compra dei biglietti della lotteria in un chiosco. È Nina, ormai per tutti Donna Sol , tornata a chiudere i conti con il passato. L’uomo dei biglietti si chiama Tito, ha ormai settantadue anni e riconosce qualcosa di familiare nello sguardo della donna. Dopo aver comprato dei biglietti la donna invita l’uomo a bere qualcosa. In un bar affollato si racconteranno le loro storie prima del sorprendente epilogo finale.
È un racconto che mette in luce l’ambiguità della verità. La ferocia di una guerra civile. L’ottusità delle nostre ragioni. È la storia di un ideale che per realizzarsi ha bisogno di brutalizzare gli uomini fino a fargli credere che anche uccidere dei bambini sia un atto necessario. Sono gli strascichi della guerra in cui tutto è concesso. È una bambina che ha avuto come unica compagna la paura e come unica ragione di vita la vendetta. Sono la pazienza e l’attesa per dare voce al dolore. È la violenza come unica strada percorribile. Sono la compassione e la rabbia quando si mescolano in una persona. È avere una seconda possibilità. È la certezza che il passato tornerà a bussare alla porta. È riuscire a trovare pace dove meno te lo aspetti.
Baricco in maniera precisa ed elegante racconta la varietà dell’umano senza fare una distinzione netta tra buoni e cattivi ma modificando ogni volta la relazione tra vittima e carnefice. Non ci sono i giusti ma solo persone che credono di fare la cosa giusta. Non esistono cattivi ma solo un dolore enorme che credi di poter mettere a tacere vendicandolo.
Leggendolo mi ha fatto pensare ad un vecchio film western dove in ogni fotogramma appare un dettaglio dei protagonisti. Uno sguardo. Un impercettibile movimento. Il fumo di una sigaretta. Una mano pronta ad impugnare una pistola. Un film fatto di lunghi silenzi e di azioni risolutive.
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Alessandro Baricco scrittore, saggista, fondatore e preside della Scuola Holden. Ha scritto per i maggiori quotidiani nazionali e condotto programmi radiofonici e televisivi tra cui ricordiamo Pickwick, del leggere e dello scrivere. Tra i suoi libri: Castelli di Rabbia (Rizzoli), Oceano mare (Rizzoli), Seta (Rizzoli), City (Rizzoli), Senza sangue (Rizzoli) Tre volte all’alba (Feltrinelli), La sposa giovane (Feltrinelli). Da qualche giorno è in libreria con il suo ultimo libro “The Game” edito da Einaudi.