Echi: Panorama

Echi – Il mondo dal buco di una serratura

La rubrica Echi – a cura di ItaliansBookitBetter – nasce da quel senso di malessere che il veloce scadere dei libri porta con sé. Esistono libri che hanno la colpa di essere pubblicati da mesi e cadono nel dimenticatoio, diventando invisibili, indipendentemente dal loro valore, solo in base al criterio del tempo che è passato. Il senso di Echi è quello di non permettere che accada, almeno per alcuni di loro, e far rivivere nella memoria libri vicini e distanti, ma mai passati.

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Un sottosegretario ai Beni culturali che ammette con un certo orgoglio di non leggere perché non ha tempo. Lettori ed intellettuali accusati di essere delle élite privilegiate all’oscuro delle vere problematiche del popolo. Vendite dei libri sempre più in calo. Persone che esistono solo se hanno un profilo social. Tutti sentiamo l’urgenza di comunicare le nostre storie, le nostre idee, le nostre recriminazioni attraverso i social generando il più delle volte un chiacchiericcio vuoto e violento. Foto dei nostri momenti per mostrare al mondo che ci siamo. I 15 minuti di celebrità di Warhol non bastano più, vogliamo sentirci protagonisti, vogliamo dire la nostra su tutto, vogliamo essere amati e invidiati.

Qualche giorno fa mi sono svegliata e mi sembrava di essere in “Panorama”, il mondo ambientato in un ipotetico futuro da Pincio per raccontare la storia di Ottavio Tondi. Forse è così o probabilmente io sono caduta in paranoia (cosa che comunque mi accomunerebbe a Tondi).

Ottavio Tondi è un lettore professionista anzi è il Lettore. Ottavio Tondi legge per fare dispetto ad un padre commercialista avverso ai libri e per tenersi stretto il ricordo della defunta madre. È il lettore di una nota casa editrice. Tra i suoi più alti meriti quello di aver scoperto la scrittrice Gloria Stupenda e di aver stroncato i sogni letterari di molti autori. Non ha mai avuto il desiderio di scrivere né ha mai scritto. Non esistono sue tracce scritte ad eccezione di un’intervista che rilasciò ad un noto giornale. Ottavio Tondi porta la lettura solitaria e silenziosa sotto i riflettori. Su un palco, steso sul suo divano immerso nella lettura di un romanzo, affascina platee che lo guardano leggere silenziosamente come fosse un alieno. Pratica la lettura pura in un mondo dove non c’è più spazio per i libri. La sua storia è anacronistica per i tempi in cui vive. Un giorno però tutto cambia. Tondi viene aggredito da un gruppo di bulli sul Ponte Sisto, reo di stare leggendo un romanzo. Da quel momento niente sarà più uguale per lui. Non riuscirà più a leggere niente. Su consiglio del suo amico/nemico Mario Esquilino si iscriverà a Panorama, un social network da cui è quasi impossibile disconnettersi e in cui bisogna avere una webcam perennemente puntata sulla propria vita. Qui incontra Ligeia Tissot ragazza bella, colta e grande appassionata di letteratura di cui s’innamora perdutamente. Tondi comincia a scrivere. Scrive a Ligeia perché è l’unico modo che ha per amarla. Scrive di Ligeia, degli oggetti nella sua camera, del suo letto sfatto. Ottavio Tondi da lettore diventa scrittore senza mutare la sua natura passiva di guardone. Tondi osserva, registra, spia. Oggetto del suo spiare prima erano i personaggi letterari adesso è Ligeia. Viene spiato anche Tondi dal narratore che riesce a recuperare le sue password e grazie a questa invasione riesce a raccontarci la sua storia.

“Panorama” è un romanzo complesso che racchiude dentro molte storie e contiene diversi livelli di interpretazione. La scrittura è lineare e ricercata. È la storia della nostra accidia e della nostra passività che ci spinge a desiderare senza mai cercare di realizzare i nostri desideri. È il racconto di un mondo editoriale chiuso e autoreferenziale che implode malamente. Una società controllata e controllante fatta di persone che scompaiono dietro ad uno schermo. È guardare le vite degli altri da un buco della serratura, è essere inermi spettatori della nostra vita mentre il tempo passa. È il ritratto di una solitudine. È innamorarsi senza avere il coraggio di amare.

Pincio riesce a rendere interessante la storia di un uomo pigro, rassegnato, abitudinario e solitario. La storia di un uomo abituato a non vivere. È la proiezione di un tempo che potrebbe essere ma che forse può essere ancora fermato.

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Tommaso Pincio scrittore e pittore, vive e lavora a Roma. Tra i suoi libri: M. (Cronopio), Un amore dell’altro mondo (Einaudi), La ragazza che non era lei (Einaudi), Cinacittà (Einaudi), Lo spazio sfinito (minimum fax), L’hotel a zero stelle (Laterza), Pulp Roma (Il Saggiatore), Panorama (NNEditore). Collabora con quotidiani e riviste, tra cui: “Tuttolibri – La Stampa”, “Rolling Stone”, “il manifesto” e “la Repubblica”.

Rubrica a cura di ItaliansBookitBetter

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